Brexit: la GB chiede aiuto, la Merkel la gela

Brexit: la GB chiede aiuto, la Merkel la gela

Theresa May in difficoltà in Gran Bretagna

La premier britannica Theresa May ha chiesto aiuto ai colleghi europei per gli attacchi ai quali è sottoposta in Gran Bretagna.

La trattativa per l’uscita del Regno Unito dalla Comunità Europea è in fase di stallo, e le critiche fioccano sul Primo Ministro inglese. Tanto che la May, durante il pranzo a cui hanno partecipato Capi di Stato e di Governo a Bruxelles, ha chiesto di velocizzare la ricerca di intesa.

Risposta fredda

La risposta è stata gelida, almeno da parte della Cancelliera tedesca Angela Merkel.

La Merkel è stata lapidaria con una serie di dichiarazioni che non lasciano adito a dubbi sulla propria posizione: “Il discorso di May non ha cambiato la mia posizione … seguiranno un processo graduale … che non si completerà in poche settimane”.

E dopo il discorso pronunciato a Firenze dalla May, ha aggiunto: “Sono arrivati segnali molto chiari da parte britannica, ma non sufficienti per iniziare la seconda fase, che sarà complicata quanto la prima”. E ciò nonostante la Merkel stessa abbia ammesso che sono stati fatti “progressi”. Ma ha inoltre ribadito che sulle questioni finanziarie la May non avrebbe offerto “nuove specificazioni”.

La vicenda conferma che un’uscita dai patti europei non è una decisione che si può prendere su due piedi o adducendo motivazioni populiste.

Probabilmente oggi gli stessi Britannici che hanno votato per la Brexit nel referendum, sono tra coloro che criticano le decisioni del Governo di Sua Maestà.

Occorre specificare che la situazione britannica, per quanto delicata e difficile, è facilitata dal fatto che la Gran Bretagna non ha mai adottato l’Euro. Ancora più dura sarebbe la via di uno stato, come fossero Italia, Francia o Germania, che hanno anche assunto la moneta unica.

Insomma un esempio che pare valere per molti. Le richieste di abbandono dell’Euro, dietro a queste vicende sembrano ora più boutade elettorali che strategie consapevoli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*